• Tempo di lettura:2Minuti

Lazio e Milan si sono divise la posta in un match comunque non bello e da contenuti non eccellenti. Ci si aspettava di più, soprattutto in termini di spettacolo, ma ne è uscito un risultato che rimanda tutto al 24 aprile.

La Lazio, padrona di casa, ha fatto qualcosa in più del Milan, non trovando comunque la via del gol. Il Milan ha puntato più a contenere, estremizzando i tatticismi dall’uscita di Kessié. L’ivoriano è il giocatore che garantiva più vigore atletico, ragion per cui, alla sua uscita, Gattuso ha puntato su un gioco più posizionale, soprattutto in fase difensiva.

Ne è risultato un match in cui la Lazio ha attaccato, ma il Milan si è chiuso in modo abbastanza ordinato. Rossoneri che non sono praticamente mai riusciti a trovare Piatek, fermato da un Acerbi sontuoso e attentissimo.

La Lazio ha costruito bene, ma è mancata negli ultimi metri e questo problema va avanti da tempo. Immobile ha le sue colpe, ma questa poca cattiveria e pericolosità va oltre la vena di Immobile. Lo scorso anno c’era un Luis Alberto in grande spolvero, mentre Felipe Anderson, seppur incostante, garantiva grandi colpi.

Fase offensiva del Milan invece troppo poco strutturata ed efficace, dipendendo molto dai singoli. Senza Kessié e con Bakayoko pressato, la costruzione di gioco ne risente tantissimo. E se Suso non è al top emergono i problemi.

Alla fine hanno prevalso le due difese, con quella rossonera attentissima e quella biancoceleste comandata da un Acerbi sempre più leader.

Per entrambe l’importante era non prendere gol. Tutto rimandato quindi a San Siro. Una rete di una delle squadre cambierebbe chiaramente l’inerzia della doppia sfida, eliminando o riducendo al minimo certi tatticismi a cui abbiamo assistito oggi. Intanto siamo al terzo 0-0 consecutivo in Coppa Italia tra Lazio e Milan…