La partita tra Fiorentina e Inter è stata ricchissima di spunti, ma il VAR e l’arbitro Rosario Abisso hanno rubato la scena al match e ai tantissimi episodi interessanti. Gli arbitri sbagliano, ma c’è l’apposito strumento che ha il dovere di correggere gli errori. Abisso ha preferito aggrapparsi al suo ragionevole dubbio, in occasione del rigore finale, prendendo una grossa cantonata.
Sul rigore per l’Inter Fabbri aveva corretto la decisione. Il problema è che nel secondo episodio da rigore, nonostante un tocco netto di petto e non di braccio, Abisso ha fatto di testa sua. La VAR review è stata lunghissima, nonostante Fabbri avesse cercato di far capire che non c’era alcun intervento irregolare del terzino nerazzurro. Il direttore di gara non ha mai cambiato la propria decisione. Il VAR è uno strumento che sarebbe portentoso se utilizzato nel migliore dei modi. E Michael Fabbri è stato sempre molto attento, ma il direttore di gara che, lo ricordiamo, ha la decisione ultima, ha deciso di imporsi.
Avremmo quindi potuto descrivere un match con un’Inter che ha reagito allo svantaggio, segnando tre grandi gol. Avremmo potuto dedicare un titolone a quel “matto” di Muriel, capace di giocate da fenomeno ma che non gioca in una big. Avremmo potuto soffermarci sul gioco nerazzurro in assenza di Icardi. Avremmo potuto parlare di una lotta Champions con un’Inter che avrebbe superato lo scoglio di Firenze, ma nulla di tutto questo.
Spunti calcistici che passano in secondo piano al cospetto di un arbitraggio che, non solo ha visto la concessione di un rigore inesistente all’ultimo secondo, ma ha anche delegittimato il VAR. Ok che la decisione ultima spetta all’arbitro, ma se il VAR mostra che chiaramente non c’è tocco di mano, perché ergersi a protagonista? Perché non ammettere l’errore. Abisso ha quindi sbagliato due volte…

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione