Di questi tempi il Napoli di Sarri, un anno fa, navigava davanti alla Juventus, era primo in classifica, ed aveva 10 punti in più rispetto a quest’anno. Eppure Sarri non è Carlo Ancelotti, c’è un abisso nel palmares dei due: era al quarto anno di serie A, Sarri, è alla quinta potenza della sua carriera Ancelotti, vincitore di Coppe, Trofei e sfide di freccette. E allora cosa è successo?

La Juve si è rinforzata con l’arrivo di Cristiano Ronaldo, uno che vince partite e campionati da solo e vede la porta come nessuno al mondo, ma non è questa la sola ragione. O almeno l’unica. Certo, se pensavi di avere tanto ritardo dalla prima, tu Adl, avresti ragionato così: ingaggio un De Zerbi o Giampaolo, ottimi allenatori non mi sveno con una Ferrari come Ancelotti. Il buon presidente De Laurentiis ha invece fatto un altro ragionamento: in campionato tanto la Juve vince sempre, quindi pensiamo alle coppe.

Pertanto, chi meglio di un Re di Coppe come Ancelotti per internazionalizzare il Napoli attraverso i risultati? I risultati sono il passepartout per eventuali sponsor internazionali. Dopo la semifinale di Champions, alla Roma è arrivata Qatar Airways. E nel girone di Champions, nettamente il più duro di tutti, gli azzurri sono usciti per un gol, con un’unica sconfitta (tra l’altro di misura), tanta sfortuna e anche un errore arbitrale a sfavore, con Van Dijk clamorosamente non espulso per un intervento assassino su Mertens.

Ancelotti è chiamato pertanto a provare a vincere l’Europa League, competizione in cui il Napoli è tra le grandi favorite.

La rosa è buona, ma non adatta alle tre competizioni. Milik e Ghoulam sono tornati, ma a differenza della Juve il Napoli non ha 22 giocatori di livello. Sarri ha dovuto fare una scelta, facendo all-in sul campionato, dove ha lottato alla grande. Ancelotti ha gestito bene le forze, con l’unico neo dell’uscita prematura dalla Coppa Italia.

Il secondo posto è in ghiaccio e, a meno di improbabili cataclismi, il Napoli andrà in Champions senza affanni. A questo punto società, calciatori e tecnico hanno scelto di puntare sull’Europa League, competizione meno nobile, ma che finalmente garantisce un montepremi più appetitoso rispetto al passato.

Chiosa con risposta alla domanda sui confronti tra Sarri e Ancelotti. Non sussiste alcun confronto. I contesti sono troppo diversi, così come gli obiettivi, i calciatori a disposizione, etc… Sarebbe sbagliato paragonare il Napoli di Ancelotti con qualsiasi dei tre anni di Sarri.