Se la Roma avesse giocato contro il Porto un paio di mesi fa, in piena crisi di identità, gioco e risultati, i pronostici sarebbero stati tutti a favore dei portoghesi. Ma all’atto del sorteggio in molti pensarono che le condizioni a dicembre lasciano il tempo che trovano. Adesso la situazione non si è esattamente ribaltata, ma è molto diversa
Il Porto ha perso per infortunio tre attaccanti, gli africani Aboubakar, Marega e Marius. Il potenziale offensivo è limitato, in quanto il peso dell’attacco sarà tutto sulle spalle del brasiliano Tiquinho. Ieri i Dragos hanno rischiato di perdere contro il Moreirense, avversario che sta disputando una stagione straordinaria e si trova in quinta posizione. Benfica e Braga possono rispettivamente portarsi a -1 e -2.
Sarà un Porto diverso rispetto a qualche settimana fa. Maxi Pereira è finito fuori dalla formazione titolare e al suo posto è stato spostato Militão sulla fascia destra, difensore fortissimo e nel mirino del Real Madrid. In attacco Sérgio Conceição è costretto a giocare 4-3-3, con due esterni e Tiquinho unica punta. Brahimi e Corona hanno giocato ieri, Otavio potrebbe prendere il posto del messicano contro la Roma all’Olimpico.
A centrocampo giocheranno Herrera, Oliver e l’ex Parma Danilo. Non ci sono grosse alternative e, visti i problemi in attacco, difficilmente Sérgio Conceição opterà per un 4-4-2. Pertanto, i Dragoes sono “corti” e un’altra defezione potrebbe causare grossi problemi.
Herrera è un centrocampista molto limitato tatticamente e, se non al top, si rivela dannoso. Il punto è che si tratta comunque di un elemento di grinta e molto pericoloso nelle conclusioni. Con una Roma organizzata, il messicano potrebbe riverlarsi un malus per il Porto, se invece i giallorossi andranno in difficoltà, i suoi inserimenti potrebbero essere molto pericolosi. Danilo è l’equilibratore e verrà incaricato di bloccare gli inserimenti dei vertici alti della Roma, mentre Oliver è l’impostatore. Lo spagnolo non ha fatto i progressi sperati e rimane un centrocampista assolutamente attaccabile e che rischia di andare in difficoltà sul pressing.
La difesa è invece molto forte e solida. Con Militão sarà difficilissimo sfondare sulla fascia destra del Porto, mentre Pepe rimane un leader difensivo e atleticamente sta ancora bene. Casillas è l’altro elemento di grandissima esperienza. L’azione parte pulita e i centrali sono molto abili anche nei lanci verso gli esterni.
In conclusione, il duello fondamentale sarà a centrocampo. De Rossi è l’uomo in più della Roma, mentre Zaniolo sarà chiamato alla conferma. Se limitato e bloccato, Herrera va in grossa difficoltà, se invece la Roma concederà spazi, il messicano potrà buttarsi e inserirsi. La condizione fisica delle due squadre è simile, con la Roma che di certo non sta come due mesi fa. Servirà una Roma attenta e sul pezzo. Al Porto attuale, al quale mancano pedine importanti in attacco, i giallorossi possono essere superiori, ma si sa che la carta diventa carta straccia quando la parola passa al campo.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione