La lotta scudetto è virtualmente capitolo semi-chiuso con la Juve che veleggia a vele spiegate ed il Napoli non ce la fa a tenere il passo.
Restano alla portata degli azzurri Europa League e Coppa Italia. Altrimenti il primo anno dell’infallibile, o quasi, Carlo Ancelotti va a ramingo. Ecco perché per gli azzurri sarà di inestimabile importanza la sfida di martedì sera, riedizione di Milan-Napoli, versione Coppa, con presumibile turn over dall’una e dall’altra parte.
Premessa: si è sentita eccome la mancanza di Allan, che dopodomani dovrebbe -a meno di clamorosi coup de theatre parigini – essere in campo. Senza Allan il Napoli perde solidità a cenrocampo e spinta in attacco. Saranno anche tanti i soldi offerti dal Psg, ma ci si chiede uno così in poco tempo come lo si possa sostituire.
Il Napoli nel primo dei due round ha concesso poco al Milan, anche se Ospina nel finale si è dovuto ergere e salvatore della bandiera, ma è anche stato sbiadito in attacco. Solo nel finale gli avanti azzurri, peraltro in una squadra a nettissima trazione anteriore, si sono fatti sentire, ma niente di trascendetale: qualche conclusione insidiosa e i rituali errori di mira, cioé palle gol che potevano essere sfruttate meglio.
Manca ancora al Napoli il cinismo della grande squadra, con Ancelotti come lo era con Sarri, un difetto cronico che ha ragione nella mancanza di giocatori di grande personalità.
Martedì sarà un dentro o fuori, e al Napoli sarà richiesta una prova di maggiore vigore, con o senza Allan. Il Napoli della prima a Milano non è piaciuto né bastato per vincere e potrebbe non essere sufficiente per passare il turno di Coppa. Devi fare di più.
Vincenzo Famiglietti
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione