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Di Marzio: “Non ricordo un operazione così come Piatek, 35 mln subito, mai visto in Italia. Il Milan ha dato un segno di forza”.

Commentatore random: “Il Milan sta infrangendo il Fair Play Finanziario: che vergogna!”.

Entrambe le affermazioni sono sbagliate. In realtà il Milan, cedendo Higuain, si è liberato di un peso economico, ma non solo. I rossoneri potranno teoricamente effettuare anche un altro acquisto, poi a giugno si vedrà.

Ma andiamo con ordine.

Higuain sarebbe costato 9 milioni della seconda parte del prestito (18 milioni pattuiti in estate) e altri 8,5 di ingaggio lordo. Questo solo fino all’esercizio con chiusura il 30 giugno. Se il Pipita fosse rimasto fino al 2021, previo riscatto, l’argentino sarebbe costato al Milan ben 90 milioni!

Senza ulteriori rinnovi, i nuovi acquisti Paquetà e Piatek avranno un’incidenza sul bilancio che chiuderà il 30 giugno di soli 11 milioni, quindi con un risparmio di oltre 6 milioni l’anno rispetto al Pipita, con l’argentino che non è stato trattenuto. Togliendo eventuali adeguamenti futuri ai due giocatori, il Milan risparmierebbe oltre 30 milioni fino al 2021 (anno di scadenza del contratto di Higuain se fosse stato riscattato!). Ecco perché si parla della possibilità di acquistare un esterno, chiaramente non un elemento costoso come Lozano, ma un calciatore acquistabile in prestito oneroso e diritto di riscatto.

Capitolo riscatti e mercato di giugno: il tutto dipenderà dal raggiungimento o meno di un posto in Champions. Qualora la stagione si concludesse positivamente, il Milan potrebbe riscattare Bakayoko e adeguare la rosa. In caso di mancato accesso alla Champions, il Fair Play Finanziario implicherebbe un mercato meno importante, con prestiti (anche secchi) e scambi se si vorrà riscattare Bakayoko. Nessuna necessità di vendere Suso o Donnarumma (se non per motivi tecnici o di trading), ma ci sarebbero paletti all’acquisto di nuovi elementi.

Sul passivo di 126 milioni e sul settlement agreement, si pronuncerà poi il TAS. Non dimentichiamo che il passivo è della precedente proprietà. E non dimentichiamo che il pareggio di bilancio è previsto per il 2021. In primavera, in sede di settlement agreement, verrà preso in esame il triennio 16-18. A quel punto sarà considerato anche il mercato 2017 con i 230 milioni impegnati. Non sarà austerity, vista anche la disponibilità di Elliott.

Entro il 2021 il Milan dovrà mettere i conti a posto. Le cessioni dei migliori saranno evitabili a patto che il fatturato aumenterà e verranno fatte plusvalenze. Servirà una gestione virtuosa e proprio per questo la società ha puntato su Gazidis.

Ad oggi, Paquetà e Piatek sono operazioni “virtuose”, ben viste dalla UEFA, in linea con i parametri e che danno margini di spesa. Margini che andranno poi rivisti e adeguati a seconda del raggiungimento o meno della qualificazione in Champions.