Abbiamo visto per un’ora un grande Napoli, tra i migliori della stagione. La squadra di Ancelotti fa di necessità virtù e supera la Lazio, a dispetto delle pesanti defezioni. 

È questione di ancelottismo, di grinta e mentalità vincente, è il saper soffrire. Vittoria meritata con una collezione di pali colpiti da portare in dote. Milik è un’iradiddio: si infrange sul legno per ben due volte, il polacco è al top. Il Napoli B ha gli attributi. Ma è Callejon a trovare la combinazione giusta, al primo gol stagionale.

Ma avevamo detto di Mlik che fa due con una punizione magistrale. Fabian Ruiz è il metronomo del centrocampo, un gigante. Le chiusure difensive azzurre sono perfette. La Lazio dà uno scossa nella ripresa ed Immobile accorcia, ma gli ospiti restano in 10. Diremmo: mamma mia che bel Napoli, tante rotazioni ma la qualità non cambia.

E la Lazio, nonostante un brutto primo tempo e tanti fischi, ha avuto il merito di rimanere in partita. Inzaghi ha rimodellato la squadra varie volte, dovendo inserire anche elementi non proprio all’altezza (vedi Bastos), ma ci ha provato. Correa ha dato verve mentre dopo l’espulsione la squadra non ha mollato. Meriti a Inzaghi che ha comunque tenuto in partita la squadra contro un avversario che, nonostante le assenze, era di livello superiore.

Gli azzurri hanno 47 punti in 20 partite, giocando un calcio diverso rispetto allo scorso anno. Un calcio camaleontico, giocando sulla qualità nonostante cambino gli interpreti. Fabian Ruiz, senza il custode Allan, ha mostrato grandissima personalità e ha preso per mano la squadra, sfiorando anche il gol con una botta finita sul palo. La rosa è sicuramente di livello e questa squadra non vince lo scudetto solo perché c’è un avversario cannibale come la Juve, che da quest’anno annovera il cinque volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo.

Fabian Ruiz ha dominato il duello tra pesi massimi con Milinkovic-Savic, il quale ha inciso poco e dopo la sua uscita la Lazio non ha avuto ripercussioni negative. Biancocelesti che devono ripartire dalla ripresa, evitando performance come quelle del primo tempo.

Fabian Ruiz è un calciatore completo. Già ammirato l’anno scorso a Siviglia in sponda biancoverde, non c’è da stupirsi perché è solito a prestazione del genere. Tuttocampista favoloso che abbina resistenza e progressione al tocco e alla classe tipica dei “professori” spagnoli.