Il noto giornalista e telecronista tifosissimo del Milan Carlo Pellegatti si è sfogato sulle colonne di calciomercato.com, scagliandosi contro l’UEFA. Il titolo dell’articolo è: “Milan, lo scouting è da grande squadra. Ora la Uefa lasci fare a Elliott”. La prima parte non la mettiamo in dubbio, la seconda è meritevole invece di determinate considerazioni.
Pellegatti ha scritto: “Certo, la oscura presenza della Uefa, sotto l’aspetto di un Torquemada del terzo millennio, potrebbe impedire grandi slanci economici, ma oggi è troppo importante l’ approdo in CL a tutti i costi“. Chi era Torquemada? Tomás de Torquemada veniva descritto da S. Klein in I Personaggi più malvagi della storia come “Responsabile dell’imprigionamento, della tortura e della morte di migliaia di spagnoli innocenti. Conosciuto come la Leggenda nera, egli sparse il terrore in tutto il Paese… sviluppando la sua istituzione con zelo implacabile e spietato fanatismo. Vestito dell’austera tonaca di frate domenicano, questo sadico emaciato e dagli occhi infossati riversò il suo odio sugli ebrei e sugli eretici costringendo ben 300.000 persone a lasciare la Spagna e distruggendo per sempre le loro vite”.
La società Milan, così come tante altre sanzionate e/o sottoposte a regime di settlement agreement, non è “innocente” in base ai parametri del Fair Play Finanziario dell’UEFA. Come noto, c’è stato un disavanzo netto nel triennio 2014-2017, con l’UEFA che ha irrogato le sanzioni qualche settimane fa, senza contare poi quelle per il mercato 2017 che saranno discusse in primavera, con l’applicazione del settlement agreement. Ergo, l’UEFA è stata più che ragionevole a chiedere un pareggio di bilancio in tre anni. Altro che persecuzioni gratuite come quelle portate avanti dal sadico frate spagnolo nel ‘400.
Anche la chiosa del discorso di Pellegatti merita una contestazione: “Sullo yacht d’Europa viaggiano dieci o dodici ospiti di prestigio che indossano un elegante smoking, pasteggiando con aragosta e champagne. Il Milan sulla sua barca a vela, è stanco di guardare invidioso. Oggi chi comanda a casa Milan può comprarne dieci di yacht, e tutta la regione dello Champagne e tutte le sartorie di Saville Row, a Londra. E allora “Aggiungete un posto a tavola” sembrano cantare Paul e Gordon Singer, che vogliono presto un Grande Milan. Se glielo lasciano costruire!“.
- Fermo restando il fatto che l’UEFA non è stata correttissima con City e PSG viste le sponsorizzazioni, i due club degli sceicchi non avevano una situazione debitoria come quella del Milan. Non c’è stato un passaggio di proprietà tribolato, né i club sono finiti a un fondo.
- Elliott è un fondo che fattura 35 miliardi di dollari (tra l’altro molto meno di Exor o Suning), cifra sicuramente importante, ma c’è da dire che certe proprietà non investono che una minima parte del calcio, occupandosi principalmente di altro. Elliott ha da sempre puntato a società in sofferenza o quasi fallite, in modo da rimetterle in carreggiata e guadagnarci. Discorso molto diverso rispetto a quello di uno sceicco, che utilizza il calcio come una passione, un giocattolo. Il City ad esempio è di proprietà dell’Abu Dhabi United Group per l’87%. Si tratta di colossi che hanno grosso interesse nel calcio, che è una delle attività principali.
Tornando all’articolo del buon Carlo Pellegatti, il giornalista parla dell’interesse per il classe 2000 Abanda: “Si è già segnalato nelle nazionali giovanili francesi, ma non è stato mai impiegato nel Monaco, forse anche perché, nella disastrosa situazione di classifica, i responsabili tecnici hanno considerato un azzardo buttare nella mischia un ragazzo del 2000“. Discorso che cade immediatamente quando si nota che Benoit Badiashile (sì, quello della figuraccia della sedia) è più giovane di Abanda e vanta una decina di presenze con il Monaco, giocandosi già il posto da titolare.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione