La Supercoppa italiana è una delle tante competizioni che occupano il calendario stagionale. Quest’anno la supercoppa si giocherà in Arabia Saudita a Gedda. Fino a qui si potrebbe disquisire sul fatto che la competizione si gioca fuori Italia e fuori Europa, con buona pace dei tifosi delle squadre coinvolte.
In secondo luogo, ancora una volta la Supercoppa viene disputata nonostante la Juve abbia vinto sia campionato che Coppa Italia. Per l’ennesima volta deve giocarsi la competizione una squadra che in stagione non ha alzato un trofeo.
Fatte queste premesse, comunque non trascurabili, veniamo adesso al punto più grave. Un mese e mezzo fa, la Lega ha partecipato a un’iniziativa contro la violenza sulle donne. Adesso la Lega ha rilasciato un comunicato riportando che le donne potranno entrare allo stadio di Gedda solo in alcuni settori (i “family”) e solo se accompagnate da uomini. Come è purtroppo consuetudine in molti stati della penisola arabica (oltre all’Arabia Saudita anche in Yemen la restrizione è totale) le donne sono obbligate a indossare un velo. In questi Paesi la considerazione della donna è molto bassa e la stessa donna crede che certe regole sono “per rispetto e decoro”. In realtà il Corano, testo sacro dei musulmani, recita altro, ma l’essere umano (uomo e donna che sia) vi ha dato un’interpretazione distorta.

Ci si è riempiti la bocca di lotta contro il razzismo (giustamente) solo una settimana fa, poi si accetta in maniera quasi naturale che questa Supercoppa venga disputata in un Paese dove le discriminazioni sono all’ordine del giorno. Discorso simile a quello dei mondiali del Qatar. Tempo fa parlammo dei soprusi e delle discriminazioni che stanno subendo i lavoratori che costruiscono gli stadi. Il razzismo e la discriminazione dilaga, ma la FIFA, in nome del dio denaro, chiude due occhi, con buona pace dei proclami e delle lotte contro ogni forma di discriminazione. Ma per certe istituzioni è più grave esporre la bandiera catalana che disputare partite di calcio dove i diritti vengono calpestati in ogni momento.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione