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Abbiamo aperto l’anno con un club che ha poi portato avanti il suo dominio fino a raggiungere quota 100 punti e l’abbiamo chiuso con un altro che sta dominando quasi allo stesso modo. L’eccellenza raggiunta in quest’anno dalla Premier è innegabile. Ogni anno un dominatore diverso e tante squadre forti e competitive.

Nel mezzo di tutto ciò è arrivata una Coppa del Mondo memorabile, una delle migliori mai disputate dalla nazionale inglese. Abbiamo ammirato uno dei migliori attaccanti del pianeta, Harry Kane, oltre a un gruppo che diventato unitissimo, con in porta Jordan Pickford e difesa Harry Maguire tra le eccellenze. Il tutto condito dal mitico gilet di Gareth Southgate, che ha fatto tendenza al punto da ispirare una nota marca a farci un maglione.

Molte cose sono cambiate nei club di Premier, dove tre delle top six hanno cambiato tecnico. Il cambio più amaro è stato quello a cui il Manchester United è stato costretto. Oltre a Sarri, è arrivato un altro tecnico italiano, quel Claudio Ranieri che aveva trionfato nel 2015/2016. Il ricchissimo presidente del Fulham Shahid Khan aveva acquistato giocatori in quantità industriali per l’ex tecnico Slavisa Jokanovic: Jean-Michel Seri, Andre Schürrle, Alfie Mawson, Luciano Vietto, Calum Chambers, Sergio Rico, Fabri. L’inizio è stato a dir poco pessimo. Fortunatamente, ci sarà sempre un tecnico italiano affabile e veterano in Claudio Ranieri che ha tutte le carte in regola per salvare il club londinese.

Il Manchester United è scoppiato a causa di una divisione interna. Quando un tecnico, per quanto top come Mourinho, perde lo spogliatoio, i risultati possono essere devastanti. Lo zoccolo duro era contro di lui, capeggiato da quel Paul Pogba che il portoghese aveva trattenuto con tutte le sue forze in estate. L’eliminazione in Champions contro il Siviglia di Vincenzo Montella è stata una delle tante note negative di questo 2018. Con la soluzione interna Ole-Gunnar Solskjaer i Red Devils hanno ripreso la marcia e Pogba si è magicamente ritrovato. A Mourinho non è bastata la clamorosa vittoria a Torino contro la Juve, con tanto di gesto ai supporter avversari.

Il Chelsea ha passato il testimone da un italiano all’altro, con Sarri, uomo di altri tempi e reduce pochi anni fa da tante annate nei polverosi campi di provincia, chiamato a raccogliere una sfida difficilissima. Sfida divenuta molto dura proprio per gli upgrade di Liverpool, City e Tottenham nel corso degli anni. Sarri si sta comunque disimpegnando bene, con una posizione equidistante tra il secondo e il quinto posto, rimanendo saldamente in zona Champions. Hazard è uno dei tanti grandi calciatori che secondo molti Sarri avrebbe fatto scappare, ma che il tecnico italiano sta ulteriormente valorizzando.

Il 2018 è stato anche l’anno dell’addio di Wenger dopo ben 22 anni. La prima metà di questo periodo è stata fenomenale, la seconda piuttosto deludente ed era oramai diventato accanimento terapeutico. Il tecnico alsaziano è stato sostituito da un Emery che ha fatto disputare ai suoi sfide memorabili intervallate da fiaschi clamorosi. C’è da dire tuttavia che Guendouzi e Torreira si sono rivelati due acquisti pazzeschi.

Il City di Guardiola è invece una fuoriserie incidentata recentemente. Dopo aver dominato l’ultima Premier, i Citizens hanno avuto un Black December e sono lontani dal Liverpool. I problemi fisici di De Bruyne e un centrocampo non giovane e con qualche acciacco sono i motivi principali di queste difficoltà. E quando i big scricchiolano le ripercussioni sulla “classe media” sono inevitabili. Il City resta comunque un top club e ha la possibilità di rimettersi in carreggiata battendo il Liverpool nel prossimo match.

Tempo, fatica e denaro. Il Tottenham continua a investire, ma oramai solo sul suo stadio. Pochettino continua, tuttavia, a superare le aspettative, facendo emergere il meglio da ciascuno dei suoi giocatori, alcuni sempre più brillanti. Fantastica la storia di Son, oramai condannato al servizio militare con la Corea, ma “salvato” grazie alla vittoria dei giochi asiatici. Il coreano ha disputato una seconda parte di stagione monstre, divenendo decisivo al pari di compagni fenomenali come Kane, Alli ed Eriksen.

Chiosa infine con i dominatori attuali, quel Liverpool di Klopp che tanto male ha fatto nelle partite fuori casa del girone di Champions. Il gol di Salah ha poi fatto qualificare i Reds. Liverpool che ha avuto un ultimo mese e mezzo spaziale. I Reds sono in stato di grazia totale e dove passano non cresce più l’erba. La squadra di Klopp sta esprimendo il Gegenpressing all’ennesima potenza, ma impressiona per solidità globale. Van Dijk è migliorato tantissimo in termini di marcatura e passaggi ma, soprattutto, beneficia di un sistema di gioco organizzato in maniera maniacale dal tecnico tedesco. E poi c’è Salah, che si è rivelato tutt’altro che uno “one season wonder”.

In Champions League le inglesi si sono fatte valere, ma proporzionalmente ai soldi investiti si doveva fare meglio. Nel match fratricida in Champions, Klopp ha asfaltato Guardiola, nonostante la differenza in campionato. I Reds hanno perso onorevolmente in finale contro il Real, non potendo dimenticare l’intervento di Ramos che ha messo fuori gioco Salah. Il Tottenham è uscito con la favorita Juve, facendosi rimontare in maniera molto ingenua in casa, mentre lo United, come anticipato sopra, ha fatto harakiri contro il Siviglia.

In questa stagione Reds e Spurs sembravano oramai fuori e hanno avuto il colpo di coda contro le italiane Napoli e Inter, autrici di un girone molto onorevole. Lo United, al netto della fortunosa vittoria a Torino, ha disputato un girone pessimo, qualificandosi solo a causa del livello delle avversarie. Chelsea e Arsenal che non hanno invece avuto problemi in EL.

Chiosa con il futuro della nazionale, che ha un’età media molto bassa e potrà contare su tanti giovani in procinto di esplodere, alcuni dei quali sono una realtà. L’astro nascente del calcio inglese è sicuramente Jadon Sancho, ma attenzione anche a Maddison, Foden e Gibbs-White.

 

Vincenzo Di Maso