Quanto visto a San Siro è stato schifoso e stucchevole, facendo passare in ultimo piano la partita di calcio. Kalidou Koulibaly è stato vittima di idiotissimi insulti razzisti da vari minus habens. L’opinione pubblica si è sollevata in solidarietà al calciatore franco-senegalese e si è giustamente alzato un polverone.

Quasi un anno fa, il franco-senegalese Blaise Matuidi fu oggetto dello stesso tipo di vili e demenziali cori razzisti a Cagliari. Se da un lato c’è da capire l’atteggiamento da signore di Matuidi, che a fine gara rispose: “Le persone tentano di intimidire con l’odio, io non riesco a odiare. Il calcio deve diffondere uguaglianza, passione e ispirare gli altri”. In quel caso la Juve decise di mantenere un profilo basso, pur denunciando fermamente l’accaduto.

A San Siro, vista la reiterazione delle offese razziste nei confronti di Koulibaly (che si sono verificate, purtroppo, in più stadi), il calciatore e non solo hanno giustamente sollevato un polverone. Complici anche i fatti successi fuori lo stadio, con un tifoso deceduto tragicamente negli scontri, è stata irrogata una sanzione molto severa all’Inter. Tali sanzioni puniscono un’intera tifoseria, inclusi i tifosi che vanno allo stadio semplicemente per tifare, i quali sono la maggior parte.

Sarebbe bello se ai prossimi insulti a Matuidi o Koulibaly, o ad altri calciatori di pelle nera, fossero le due squadre ad uscire dal campo. A quel punto l’arbitro sarebbe costretto a mediare. Nel caso in cui uscisse solo la squadra del giocatore vittima di certi insulti, invece, nei suoi confronti verrebbero applicate sconfitta a tavolino e penalizzazione di un punto. Ma una squadra come Juve o Napoli, con entrambe che hanno i propri obiettivi già consolidati (nell’ordine scudetto e qualificazione in Champions), ritirare la squadra in questo caso darebbe un segnale fortissimo e costituirebbe una bella spallata al razzismo. A quel punto tutti si unirebbero a livello mediatico e le norme potrebbero essere riviste, sovvertendo gli status quo.

Blaise Matuidi agì nel migliore dei modi, da persona maturissima ed educata. Visto lo schifo dilagante, è tuttavia auspicabile che ai prossimi schifosi insulti razzisti, si sollevi un polverone mediatico, anche a costo di adottare misure drastiche.

Entrando invece nel merito di altri tipi di offese a calciatori e allenatori, fermo restando che sono totalmente da condannare quando si fanno pesanti, il discorso è diverso rispetto a quello del razzismo. Le offese sul colore della pelle ci sono da troppo tempo, si parla, ci si sbatte, ma all’atto pratico continuano ad essere fatte negli stadi. E le conseguenze sono quelle che abbiamo visto. Pertanto, purtroppo non basta rispondere in maniera ferma ed educata, ma ci vogliono gesti forti. E ci auspichiamo che prima o poi, in caso di nuovi insulti razzisti a un calciatore di pelle nera, entrambe le squadre lascino il campo.