Come noto, Maurizio Sarri è succeduto ad Antonio Conte alla guida del Chelsea. Un avvicendamento tutto italiano tra due tecnici che anni fa avevano fatto male all’Arezzo, ma che poi hanno strabiliato la Serie A con il loro gioco. Conte ha vinto lo scudetto al primo anno, quasi da perfetto sconosciuto a certi livelli, mentre Sarri lo ha sfiorato contro una Juve mostruosa.
E in Inghilterra scrivono che i due tecnici sono meno diversi rispetto a quanto possa sembrare. parlano di metodi di allenamento uguali tra loro (circuits e pattern play), diversi invece da quelli di Mourinho. In più, Maurizio Sarri ha da tempo adeguato il suo tipo di calcio, alternando il fioretto alla spada, ovvero accettando spesso la lotta e un atteggiamento più difensivo.
Veniamo al discorso del primo confronto delle loro avventure al Chelsea. Partiamo dalla conclusione: un confronto non sussiste visto il contesto troppo diverso. Sarri ha chiuso con un punto in più rispetto a Conte confrontando questa stagione con la precedente. Considerando invece la prima di Conte, ad essere in vantaggio è il tecnico leccese.
Questi confronti non hanno ragione di esistere proprio per la diversità di contesto. Conte è stato mostruoso il primo anno, sfruttando la non partecipazione alle coppe per preparare la settimana tipo, mentre le avversarie erano lontane parenti delle top attuali. Al secondo anno, complice l’addio di Diego Costa e il mezzo flop Morata, le cose non sono andate per il verso giusto. Con la partecipazione alla Champions sono andate via tante energie e, inoltre, alcuni giocatori erano oramai usurati.
Sarri ha trovato rispetto a Conte un contesto piuttosto diverso. Partiamo dal fatto che i Blues stanno disputando l’Europa League e non la Champions. L’EL diventa usurante solo in primavera, visto che nei gironi una squadra come il Chelsea può permettersi di impiegare riserve.
Sarri, pertanto, ha avuto una situazione nettamente meno favorevole rispetto al primo anno di Conte, ma rispetto al secondo anno di quest’ultimo ha potuto beneficiare di acquisti. Ad ogni modo, con l’età e il calo di alcuni giocatori, il mercato non ha coperto tutte le falle. Ai Blues mancano tre giocatori solo tra i titolari per potere essere competitivi.
In conclusione, per adesso qualsiasi confronto non è fattibile, visti i contesto troppo diversi. Da italiani non possiamo che augurarci che anche Sarri, grandissimo tecnico, tenga alto il nome dell’Italia all’estero, vincendo trofei come l’illustre predecessore Conte.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione