Oggi Milik è superiore ad Higuain?
Circola in rete, nei vari forum dedicati al Napoli, questo quesito tra i tifosi del azzurri.
Tale quesito contiene una ulteriore domanda: oggi vale di più Milik, anche economicamente, rispetto all’argentino?
La domanda è figlia del momento vissuto dai due calciatori: Milik, al netto dell’errore di Anfield per molti ascrivibile ad un miracolo del portiere dei Reds, è in un momento di grande autostima e di buona considerazione da parte di pubblico e stampa.
I goal realizzati da Arek contro Genoa e Cagliari che hanno evitato in extremis due pareggi contro due piccole, insieme alla doppietta con il Frosinone, hanno rimpinguato il bottino di reti del polacco, rendendo la sua media-reti in relazione ai minuti disputati a dir poco lusinghiera,generando una serie di “If”riguardanti le potenzialità dell’ex Ajax in caso di titolarità più assidua.
Di contro, Gonzalo Higuain, dopo un avvio buono in maglia rossonera, da Milan-Juve sembra piombato in un tunnel senza fine.
Contro i bianconeri si è visto un Higuain logorato psicologicamente dal personale ridimensionamento, dalle scelte tecniche operate in sede di campagna acquisti dal club torinese che, come fu pronto a investire 94 milioni per acquistare l’argentino, altrettanto prontamente ha sacrificato sull’altare delle ambizioni continentali proprio il numero 9, per far posto al glamour Ronaldo.
Nelle gare successive si è visto sempre più un Higuain ingrigito dalla mediocrità dei compagni, in parte ripetendo alcuni momenti già vissuti nella seconda stagione partenopea, con Benitez.
Allora il giocatore visse malissimo il post-eliminazione nei preliminari di Champions con il Bilbao, fallì quasi subito il primo di diversi rigori contro il Chievo, alla seconda di campionato e trovò il goal solo a novembre inoltrato contro il Verona dopo svariate settimane di digiuno.
Higuain visse poi una stagione in chiaroscuro, con picchi nella finale di Supercoppa a Doha, con buoni exploit in Europa League come nella trasferta vittoriosa di Wolfsburg, salvo poi sparire nella semifinale con i modesti picchiatori del Dnipro.
In campionato, quando il Napoli sembrava ormai lontano dalla quarta posizione, Higuain visse diverse domeniche anonime, salvo poi rivelarsi Dottor Jeckill e Mister Hyde nello spareggio contro la Lazio, realizzando prima una doppietta da fuoriclasse e fallendo poi il decisivo rigore del momentaneo 3-2 che avrebbe portato gli azzurri al terzo posto finale.
Oggi Higuain, come in quei mesi, sembra soffrire i limiti di un Milan inferiore anche a quel Napoli.
Il Milan di Gattuso, già inferiore oggettivamente ad ogni compagine europea in cui ha militato il Pipita, è ancor più indebolito dalla pletora di infortuni che ha smembrato i rossoneri.
In questi momenti vien fuori il carattere debole del giocatore, forte nei momenti di esaltazione,quasi immarcabile, nervoso e deconcentrato nelle avversità, come spesso verificatosi con l’Albiceleste.
E allora chi vale di più?
Forse il discrimen è sul tipo di club che dovrebbe effettuare l’investimento.
L’Higuain attuale non lascia presagire una longevità atletica, come per esempio un CR7 o un Cavani:la tendenza ad ingrassare nelle pause estive, emersa spesso nell’esperienza juventina, rende Higuain più simile ai calciatori degli anni 80, che vivevano precoci e rapidi declini dopo il compimento del trentesimo anno di età, rispetto agli atleti dell’era post 2000.
Gonzalo ha uno stipendio alto, oltre 7 milioni, che può esser tollerato solo da ricchi club.
Resterebbe, secondo noi, la scelta ideale per il Chelsea, per quanto Abramovich non ami i giocatori non giovanissimi, poiché i Blues cercano un centravanti superiore a Giroud e Morata e per l’enorme feeling tecnico che Gonzalo ha avuto con Sarri.
Per ogni altro club di alto profilo sarebbe un eventuale rincalzo di lusso, vivendo una condizione di fatto nuova per Gonzalo, già a volte immalinconitosi per le rare panchine nel biennio juventino.
E allora oggi la bilancia pende dal lato di Milik che ha uno stipendio ancora inferiore ai quattro milioni lordi e forse deve ancora scrivere la parte più importante della sua carriera.
Non crediamo Milik possa raggiungere i picchi qualitativi raggiunti da Higuain nei momenti più felici: il Pipita nei tempi migliori ha addirittura scomodato paragoni, sotto il Vesuvio, con delle divinità per il tifoso partenopeo come Careca e Cavani, addirittura per molti superando il brasiliano per continuità di rendimento e l’uruguagio per fondamentali tecnici, al netto del fisico “tuttnierv” di Cavani.
L’Higuain dei giorni migliori giustificava l’investimento ingente fatto dalla Juventus, Milik non ha forse la capacità di creare dal nulla una rete come l’argentino,non ha forse gli stessi piedi da trequartista, però il sinistro è da giocatore di altissimo livello.
Le reti contro Atalanta e Cagliari pongono Milik in una dimensione tecnica addirittura per molti versi superiore ad un giocatore come Icardi.
Di Icardi, Milik non ha le capacità di smarcamento, difetto che talvolta palesava anche Higuain in era pre-Sarri, ma ha forse maggiore potenza di tiro, salvo episodi tipo il goal di Mauro in Inter Tottenham.
Il sinistro di Milik avrebbe suscitato la fantasia di Brera, che magari, pur senza il polacco raggiungere la frenesia di Gigi Riva, avrebbe ricordato al compianto scrittore, certi colpi balistici di Rombo di Tuono.
Oggi Milik forse non è ancora proponibile per club che abbiano come obiettivo primario la conquista della Champions, pensiamo alle grandi di Spagna o alle big inglesi, al Bayern, alla stessa Juventus, in nessuna di queste sarebbe titolare,ma è un giocatore che merita sempre più centralità in un progetto come quello partenopeo e sarebbe un nome spendibile per realtà come il Dortmund,ambiziose ma attente al bilancio o, in aso di evoluzioni difficili di mercato sull’asse Napoli-Cavani, sarebbe un nome assolutamente degno per squadre come la Roma o le milanesi in caso di divorzio dai rispettivi bomber.
Per cui volendo trarre una conclusione, oggi Milik sembra poter offrire un rendimento superiore rispetto all’argentino, sarebbe per molte squadre un investimento più sensato, ma Gonzalo in contesti tecnici di maggior spessore rispetto al Milan, può resuscitare rispetto alla sua recente, sbiadita, versione.
Marco Bruttapasta

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione