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Come noto, il Manchester United ha esonerato ieri il tecnico José Mourinho. Il post di Pogba ha fatto scalpore e la società ha militato il ragazzo. Questo con buona pace della goffa toppa che Adidas ha provato a mettere, parlando di post da contestualizzare in una campagna marketing programmata.

È risaputo che molti calciatori abbiano festeggiato all’esonero del tecnico portoghese. Sia chiaro, Mourinho ha indubbiamente delle colpe in questa crisi dello United. Ad esempio questi sono i calciatori principali arrivati sotto la sua guida:

Eric Bailly – £30m, Henrikh Mkhitaryan – £26,3m, Paul Pogba – £89m, Romelu Lukaku – £75m, Fred – £52m.

Sul mercato il tecnico portoghese ha sbagliato parecchio, ma c’è da dire che a inizio stagione ci sono state grosse frizioni con il CEO Ed Woodward. Mourinho gli aveva chiesto cinque acquisti mentre quest’ultimo si è presentato con un centrocampista normalissimo come Fred (in serie A c’è di molto meglio), pagato uno sproposito, e con il giovanissimo terzino Diogo Dalot.

Fermo restando gli errori tecnici e gestionali di un allenatore che, “tituli” vinti a parte, negli ultimi anni non ha fatto benissimo, la rosa non sembra assolutamente all’altezza. In più, molti giocatori si sono dimostrati poco professionali e dei veri e propri ragazzini. Paul Pogba ne è l’esempio lampante, ma elementi come Rashford e Lingard sono tra quelli che passano troppo tempo a chiacchierare sui social e non ci danno dentro come dovrebbero sul campo.

La rosa ha indubbie lacune tecniche, risolvibili solo attraverso l’organizzazione e la coesione, elementi del tutto mancati in questa stagione. Cosa manca a questo United per competere? Calciatori focalizzati sull’obiettivo, leader, gente con gli attributi, professionisti seri ed encomiabili.

Sanchez sta praticamente svernando, Lukaku sta dimostrando mancanza di carattere che accentua i suoi limiti tecnici, mentre Rashford si è sentito già arrivato.

Il calciomercato è stato fatto nel peggiore dei modi e la squadra ha passato il turno di Champions solo perché il Valencia è una squadra modesta e perché la Juve ha regalato 15 minuti ai Red Devils.

Per essere competitivi non c’è bisogno di cedere 6-7 titolari, ma è necessario aggiungere calciatori dalla massima professionalità, leader e gente abituata a vincere. Tutto ciò a prescindere da chi sarà il tecnico. Se verrà Zidane, non dimentichiamo che il francese è un domatore di campioni e non un insegnante di calcio. Servono pertanto i profili di cui sopra.