Abbiamo recentemente tracciato un quadro di Nicolò Zaniolo, centrocampista della Roma acquistato in estate. Zaniolo è una delle luci della stagione finora buia dei giallorossi. Lo stesso Francesco Totti ha speso parole di grande elogio nei confronti del ragazzino tosco-ligure.
Mano mano Zaniolo ha conquistato posizioni nelle scelte di Di Francesco e le conferme contro Real (di nuovo) e Inter sono un premio alla sua applicazione tattica e ai suoi progressi in campo.
La sua posizione naturale è quella di “vertice alto”, equiparabile a quella di trequartista ma non di “fantasista”. Zaniolo è un calciatore bravo a verticalizzare e giocare tra le linee, ma arretra spesso a prendersi il pallone e si sposta anche sull’esterno. Non è definibile un “creativo”. Non ha né la struttura fisica né il genio di Baggio o Del Piero, mentre non ha le skill offensive di Francesco Totti. Ad ogni modo, il suo fisico così potente, a dispetto dei soli 19 anni di età, non può che aiutarlo e gli può consentire di migliorare in più di una posizione.
Zaniolo è dotato però di facilità e velocità di gioco. Gioca semplice quando bisogna giocare semplice e ha quella sana sfacciataggine di puntare l’uomo. Contro il Real ha saltato due volte nella stessa azione un certo Gareth Bale. Il ragazzo si sa quindi disimpegnare al meglio in varie posizioni del campo. La corsa, l’intelligenza tattica e le doti tecniche fanno prospettare più soluzione nell’evoluzione della sua carriera.
Tra queste soluzioni a nostro avviso non c’è quella di falso nueve. Un attaccante centrale deve avere quella capacità oculo-podalica di saper dialogare con esterni e centrocampisti accorrenti. Ciò significa che deve avere una visione periferica, anzi, a 360 gradi. Un calciatore come Zaniolo, per quanto sia un grandissimo talento, non è abituato a occupare l’area di rigore, a fare sponde, ad andare in profondità o a difendere palla spalle alla porta. Papà Igor ha dichiarato che le sue caratteristiche sono simili a quelle di Seedorf o Kakà. Proprio per questo parliamo di un trequartista come posizione naturale. Le sue doti fisiche e tecniche gli consentirebbero di specializzarsi anche in altre posizioni, ma quella di attaccante sembra non essere assolutamente quella ideale.
Di Francesco potrebbe proporlo in quella posizione, ma per i motivi esposti sopra rimaniamo molto perplessi in merito a tale ipotesi.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione