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L’Inter ha oggi ufficializzato Beppe Marotta, un dirigente che negli ultimi anni ha contribuito a far vincere tantissimo alla Juventus.

Il suo ingaggio si inquadra nell’ottica della crescita strettamente tecnica della squadra nerazzurra. A livello commerciale e di branding, la società sta già lavorando benissimo, come abbiamo a più riprese spiegato. Grazie alle tante partnership in Cina e non solo, Suning ha portato avanti un piano graduale per far tornare l’Inter ad altissimi livelli in Italia e in Europa. La crescita commerciale dovrà andare di pari passo con quella tecnica e, in tal senso, l’approdo di Marotta sembra ottimale.

Il dirigente lombardo non troverà tuttavia la stessa situazione che ha trovato alla Juventus. I bianconeri erano in una situazione tecnica molto difficile, ma le milanesi sarebbero presto entrate nel periodo di crisi e il Napoli non era ancora una squadra di livello europeo, tantomeno la Roma. In quella situazione di rimescolamento delle forze, Marotta è riuscito a svoltare. L’AD varesino ha potuto beneficiare dell’apporto di una proprietà molto ricca, nonostante il fatturato fosse ancora sui 200 milioni.

All’Inter troverà un fatturato quasi doppio, ma sono anche passati otto anni e il livello del campionato si è alzato notevolmente. A suo vantaggio giocano diversi fattori. In primo luogo, l’Inter sarà più libera di agire sul mercato e Marotta avrà la possibilità, previe cessioni (anche minori, attenzione) entro fine giugno, di acquistare un calciatore importante. Non bisogna aspettarsi Messi o Mbappé, ma teoricamente i nerazzurri avranno le possibilità economiche di prendere un big in uscita, per intenderci uno del calibro di Isco od Ozil.

In secondo luogo, il modus operando di Marotta prevede spesso una cessione contestualmente all’acquisto di un elemento importante. Anche se dovesse sacrificare un titolare importante, Marotta punterebbe poi al top player. La sua abilità la abbiamo inoltre vista nell’acquisto di calciatori a parametro zero o con il contratto in scadenza l’anno successivo.

Ricordiamo inoltre che l’Inter non avrà grosse limitazioni in termini di ingaggi. Come abbiamo già riportato nei nostri reportage, le sponsorizzazioni sono vere e non fittizie, come avviene in alcune società straniere. Il grande lavoro a livello commerciale porterà il fatturato in alto, anche se ancora lontano dai top club europei. Un fatturato di 350-400 milioni al netto delle cessioni permette di avere comunque un certo monte ingaggi, di acquistare un top player e non essere obbligati a cedere.

Il margine di manovra di Marotta è pertanto paragonabile a quello della Juve del primo-secondo scudetto, ergo sarà di tutto rispetto.