Non proprio un Napoli spettacolare quello che non riesce ad andare oltre il pari contro un ottimo Chievo, sistemato dal neo allenatore Di Carlo con un assetto equilibrato e a tratti anche propositivo. Nel complesso gli azzurri hanno comunque dominato la partita, ma la difesa scaligera ha retto sempre ottimamente, rischiando di subire lo svantaggio a causa di giocate individuali dei piccoletti partenopei. Nella prima frazione di gioco la squadra di Ancelotti è apparsa troppo lenta e sopratutto poco precisa nell’ultimo passaggio o nel momento della conclusione finale.
Un’occasione per Mertens, apparso poco cattivo sotto porta.
Da sottolineare inoltre i dodici corner battuti dagli azzurri nel solo primo tempo senza mai peró riuscire ad impensierire seriamente l’ottimo reparto difensivo degli avversari. Un problema, quello dei calci d’angolo mal sfruttati, che stona invece con i dati dello scorso anno, quando invece il Napoli è stato il team ad aver segnato il maggior numero di reti sugli sviluppi di palla inattiva. Ad inizio ripresa Insigne si divora il più facile dei gol e sempre il talento di Frattamaggiore sfiora il vantaggio con il suo classico destro a giro che però si stampa sul palo. Nel finale la grande acrobazia di Koulibaly, ma il copione visto l’anno scorso con il gol dei partenopei all’ultimo secondo non si ripete perché la palla scheggia lo stesso palo colpito dal compagno e la partita termina in pari . C’è da dire inoltre che il Napoli può recriminare per un paio di situazioni dubbie, soprattutto la spinta di Obi su Callejón, che però Chiffi, anche su consiglio del Var, ha deciso di non sanzionare.
La spinta di Obi con callejón che accentua leggermente il contatto.
Nel complesso sono apparsi ancora un po’ sottotono sia Diawara, ancora troppo lento nella gestione della palla, sia Ounas, che nonostante un paio di belle giocate rimane ancora un giocatore abbastanza acerbo anche se ha ampi margini di miglioramento. Male anche Zielinski, che dirottato dalla fascia al centro del campo, non è riuscito a dare qualità alla manovra offensiva mostrandosi come sempre molto lezioso. Pochissima precisione e anche un po’ di supponenza per gli azzurri contro un avversario che si riconferma vera e propria bestia nera, ma nonostante l’amarezza del pareggio bisogna pensare subito alla gara di mercoledì contro la Stella Rossa, contro cui leziosità e poca qualità potrebbero costare il passaggio del turno e non due punti in un campionato comunque molto lungo. Il Napoli vede così allontanarsi vistosamente la Juve, mentre il Chievo riesce finalmente a muovere la classifica e infrange il record azzurro di gol consecutivi messi a segno al San Paolo che durava da quasi un anno.
Il migliore: Lorenzo Insigne. È il giocatore del Napoli che va più vicino alla rete della vittoria, ma su di lui pende anche il grave errore davanti alla porta ad inizio ripresa.
Il peggiore: Arkadiusz Milik. Ancora una volta non entra col piglio giusto forse anche un po’ demoralizzato dall’esclusione iniziale. Nonostante la buona volontà non riesce a creare nulla, sbagliando alcuni appoggi molto semplici.
Gianluca Imparato.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione