Charlie Stillitano ha smentito quanto riportato dal Corriere, che aveva fuorviato una sua intervista. Il manager ha poi chiarito: “Quello che è stato scritto nell’articolo non è vero. Pallotta è frustrato per questi problemi dello stadio, ma non è qui solo per lo stadio.È la persona più intelligente che conosco nel mondo dello sport ed è tifosissimo della Roma”.

Non è dato sapere la verità, ma fatto sta che la situazione dello Stadio deve sbloccarsi, altrimenti Pallotta davvero potrebbe salutare.

Il 18 giugno scrivevamo:

Dopo l’inizio dell’indagine che ha portato ad arresti e ad un vero e proprio terremoto giudiziario e politico, bisognerà capire cosa succederà all’intero progetto dello #StadioDellaRoma, sul quale pendono delle conseguenze politiche, economiche e sportive non indifferenti.Come ricorda l’assessore all’Urbanistica Montuori, alla domanda su cosa succederà, risponde così:
«Cerchiamo di capire, vediamo se ci sono atti che inficiano. Non voglio commettere errori e mettere a repentaglio l’amministrazione. Troppo facile ritirare in autotutela le delibere. E se poi è tutto regolare? Chi li paga centinaia di milioni di penali? In passato chi ha governato ha sempre pensato che il problema fosse di chi arrivava dopo». Il rischio di cause milionarie e di conseguenze politiche imponenti, impongono a tutti la massima cautela, ragion per cui, si sta cercando di salvare il progetto, dopo ovviamente le opportune verifiche, che in caso di esito negativo, potrebbero portare all’inevitabile stop. 

Adesso che la Roma è stata considerata estranea al sistema corruttivo del faccendiere Parnasi e con la sindaca Raggi assolta dalle accuse nell’ambito processo di primo grado in cui era imputata per la nomina di Renato Marra al Dipartimento turismo del Comune di Roma, la società è fiduciosa che l’iter si sblocchi. I nuovi manager di Eurnova sono in trattativa per cedere i terreni e se tutto andrà per il meglio, il progetto potrebbe partire nel 2019.

Pallotta, a seguito dell’ondata di arresti, aveva dichiarato  «Senza stadio mi verrete a trovare a Boston». Troppe volte sembrava che la situazione potesse sbloccarsi, poi ci sono stati imprevisti. Tra l’altro il progetto iniziale fu rivisto per motivi logistici. Adesso si attendono novità per quanto riguarda i terreni, ma in questo maledetto assurdo Belpaese, con i tentacoli di mafia e corruzione, purtroppo nulla è scontato. La longa manus di certi soggetti arriva dappertutto e potrà arrivare anche in seguito. Pallotta ha ottime idee, la Roma ha in mente progetti seri, ma il contesto situazionale del nostro Paese non aiuta. Tra le big solo la Juve ha uno stadio, a dimostrazione di quanto sia difficile realizzare certe opere in Italia. Lo dimostrano anche le infiltrazioni in Expo o Mose, ennesime pagine nere e scabrose della storia recente italiana.

In caso di luce verde all’inizio dei lavori tutto andrà per il meglio e la Roma potrà avere finalmente questo benedetto stadio. In caso contrario, Pallotta avrebbe tutte le ragioni del mondo per mandare al diavolo Roma e l’Italia intera. La Roma, che ha investito tramite lo stesso Pallotta, 73 milioni per lo stadio, e i suoi tifosi non meriterebbero questo, ragion per cui speriamo fortemente che l’Italia non collezioni l’ennesima sconfitta in questi anni…