Nel giorno in cui i tifosi del Milan hanno dedicato uno striscione a Bonucci, paragonandolo a Schettino, Giampiero Ventura si è dimesso da tecnico del Chievo.
Le parole di Pellissier, bandiera dei clivensi, fanno pensare proprio a un atteggiamento alla Schettino da parte dell’ex CT della nazionale.
Il quesito sorge pertanto spontaneo: Ventura ha abbandonato la nave in maniera vigliacca o ha reputato semplicemente di non essere la persona migliore per risollevare il Chievo?
Ricordiamo che nel lontano 1997/1998 Carletto Mazzone decise di lasciare il Napoli dopo poche giornate dal suo approdo, reputando che il suo apporto non avrebbe risollevato la squadra e la classifica deficitaria. Ricordiamo tuttavia che il tecnico romano decise di rinunciare ai soldi dell’ingaggio con un gesto da gran signore.
Atteggiamento opposto quello di Giampiero Ventura in nazionale, il quale riuscì a raggiungere un traguardo quasi storico, ovvero di non far qualificare l’Italia ai mondiali ma, non contento, ottenne una buonuscita superiore ai 700.000 euro, alla faccia di noi italiani. Adesso chiaramente il discorso è diverso, visto che si tratta di dimissioni e non di esonero.
La società avrebbe congelato le dimissioni, ma è molto difficile che il tutto rientri nei ranghi anche alla luce delle parole di Pellissier. Comportamento alla Schettino? Non proprio: Ventura aveva preso il Chievo in una situazione già pessima e ha ottenuto un solo punto. Vista la penalizzazione e la rosa piuttosto modesta, le possibilità di salvezza sono ridotte all’osso nonostante non siamo neanche a un terzo del campionato.
Per quanto da italiani possiamo nutrire un sentimento di rabbia nei confronti di Ventura, non ce la sentiamo di condividere le parole di Pellissier. Non è ovviamente la prima volta che un tecnico approdato da poco si dimette quando reputa la situazione compromessa.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione