Sono passati tredici anni da quel Napoli-Cesena di un ferragosto di rivoluzione per la squadra di Aurelio De Laurentiis, che con un budget ristretto portó a termine una campagna acquisti che sapeva di un mix tra giocatori di categoria e giovani molto promettenti. Tra questi c’era anche Marek Hamsik, giovane trequartista di belle speranze prelevato dal Brescia, dove si era messo in mostra per le sue doti realizzative, mettendo a segno ben 10 reti alla prima stagione da titolare. Da quel turno di coppa Italia lo Slovacco è col tempo diventato una bandiera della squadra azzurra, arrivando nella partita col Psg a collezionare la presenza numero 512, che gli vale il record all time di presenze dopo aver eguagliato precedentemente il vecchio primato di Bruscolotti.

Hamsik e Lavezzi il giorno della presentazione.

Nel corso degli anni si sono alternati giocatori, dirigenti e allenatori, ma da Reja ad Ancelotti Marek è sempre stato al centro del progetto Napoli, diventando oggi un vero e proprio simbolo per i ragazzi più giovani e per tutta la tifoseria, che anche nelle serate meno brillanti l’ha sempre sostenuto. Oggi ricopre un ruolo molto diverso da quello in cui l’hanno utilizzato i precedenti allenatori, uno su tutti Mazzarri, con cui era un vero e proprio attaccante, mentre Ancelotti, dopo l’utilizzo a mezzo servizio di Sarri, ha deciso di riportare la chiesa al centro del villaggio, proponendo lo Slovacco in una posizione in cui il mister di Reggiolo aveva scoperto il miglior regista Italiano di tutti i tempi, Andrea Pirlo. La nuova collocazione sembrava estranea ad Hamsik, ma col tempo il centrocampista, dotato di grande intelligenza tattica, sembra essersi abituato al nuovo vestito messogli addosso e partita dopo partita sta dimostrando di essere insostituibile, lasciando senza parole chi invece lo vedeva ormai utile solo per il campionato Cinese.

L’esultanza per il gol numero 116.

512 presenze non sono un traguardo, ma un vero e proprio nuovo inizio per Marekiaro, che in un calcio legato strettamente al denaro ha preferito diventare una bandiera per un popolo intero.

Gianluca Imparato